domenica 9 aprile 2017

VLOG 159: L'Alfabeto Fonetico Internazionale



Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono «Golf Romeo India Zulu Zulu Lima Yankee» e questo è «Delta Delta Victor Oscar Tango Romeo»!
Sììì, vi vedo un pochettino confusi: non vi preoccupate, vi spiego tutto dopo la sigla (o - se preferite - dopo «Sierra India Golf Lima Alfa»)
[♪♫♪]
Se vi dico "Domodossola", sicuramente la prima frase che vi viene in mente è "D come Domodossola", la più tipica frase che viene utilizzata (nell'Alfabeto Fonetico Italiano) per identificare una singola lettera.
In fondo l'alfabeto fonetico è questo: l'alfabeto fonetico è un modo di identificare ogni lettera dell'alfabeto con una parola, che inizia con quella lettera dell'alfabeto, in maniera tale che sia chiaro che è *esattamente* quella lettera.
Perché la pronuncia di una singola lettera può generare un minimo di confusione, soprattutto se non si è in grado di "ricevere correttamente il messaggio", per esempio se il messaggio non viene dato a voce ma - magari - via radio, via una situazione di questo genere.
Domodossola, appunto: quella ridente cittadina in Lombardia, nell'hinterland milanese, che - appunto - richiama all'Alfabeto Fonetico Italiano, giusto?
Quasi: perché naturalmente vi sto TROLLANDO molto pesantemente: Domodossola non è in Lombardia, è in Piemonte (è nella provincia Verbano-Cusio-Ossola).
Tra le altre cose non è neanche quella che ho indicato sulla cartina, quella è Cadine: Domodossola è questa.
E ora che sono riuscito a trollarvi, come ha fatto diverse volte il grande John Oliver (ho sempre sognato di poterlo fare una volta anche io, e ci sono riuscito!) parliamo un pochettino dell'Alfabeto Fonetico Internazionale.
L'Alfabeto Fonetico Italiano permette agli _italiani_ (alle persone di lingua italiana) di capire - quando si sta facendo lo «spelling»: quando si sta parlando di qualcosa e si sta indicando qualcosa elencandolo "lettera per lettera" - di capire esattamente a che cosa corrisponde ogni lettera, per esempio se si sta facendo una trascrizione.
Ora immaginate di dover fare una trascrizione di qualcosa che vi viene indicato da una persona straniera, ma che... appunto! Il problema è che la persona è straniera: non parla italiano, parla un'altra lingua, non ha idea - magari - delle varie città italiane (ha più idea delle città della propria nazione), e quindi come si fa?
Eh beh... si cerca di mettersi d'accordo, si utilizzerà un altro tipo di alfabeto.
Ora, ovviamente nell'ambito delle comunicazioni radio (soprattutto nell'ambito delle comunicazioni radio aeronautiche), che sono la cosa che più di ogni altra nei primi anni '50 del XX secolo...
... e sì: siamo negli anni '20 del XXI secolo: mamma mia come mi sento vecchio! Comunque...
... nei primi anni '50 del XX secolo l'ente per l'aviazione civile pensò che sarebbe stato utile trovare un alfabeto fonetico che funzionasse per le persone che venivano da tutto il mondo, per i piloti d'aereo che venivano da tutto il mondo, per poter identificare correttamente una determinata sigla (o una determinata situazione) in maniera tale che qualsiasi operatore, qualunque fosse la sua lingua nativa, fosse in grado di comprendere qual'era la sigla a cui ci si stava riferendo (che può essere una cosa MOLTO IMPORTANTE, soprattutto per evitare di sbagliare quando si "guida" un'aereo, non so, la pista o la rotta e con danni *incalcolabili* ovviamente.
L'Alfabeto Fonetico Internazionale è nato in questo modo: si è sviluppato nell'ambito aeronautico, è arrivato nell'ambito delle comunicazioni radio e si è sviluppato piano piano, diventando de-facto uno standard che viene utilizzato un po' in tutto il mondo per tantissime cose.
Io lo conosco avendo bazzicato parecchio l'ambiente delle comunicazioni radio, perché è molto diffuso nelle comunicazioni radio e lo si usa meccanicamente: infatti ormai l'ho imparato a memoria da molto tempo e quindi lo uso meccanicamente, senza stare lì a pensarci troppo.
Se c'è una parola particolarmente complessa, magari la devo guardare e seguire lettera-per-lettera, ma le parole dell'italiano corrente tendo a riuscire a "pronunciarle" correttamente.
L'Alfabeto Fonetico Internazionale è questo che vedete a schermo (ora - ovviamente - io sto indicando un lato dello schermo, ma non so ancora se riuscirò a trovare un Alfabeto Fonetico abbastanza piccolo da stare in un lato dello schermo, o se dovrò completamente coprire la mia faccia con l'Alfabeto Fonetico): c'è una parola che corrisponde a ognuna delle 26 lettere dell'alfabeto.
La pronuncia di alcune parole può variare leggerissimamente, per esempo la "N": November può essere pronunciato "all'americana", può essere pronunciato "alla britannica" ("novembA") ma si capirà sempre che è quello.
Oltre alle lettere, naturalmente quest'alfabeto comprende anche i numeri. Ora, quando si legge una sigla che comprende lettere e numeri, non solo si tenderà a leggere la sigla "lettera-per-lettera", ma le cifre saranno comunque lette "numero-per-numero", "cifra-per-cifra", per evitare - di nuovo - situazioni di confusione e dover utilizzare parole come "centinaia", "migliaia" etc.
Ora, normalmente nell'uso che si fa dell'Alfabeto Fonetico Internazionale, le cifre vengono lette nella lingua che parlano tutti gli operatori, quindi se stiamo parlando in lingua italiana, probabilmente utilizzeremo le lettere dell'Alfabeto Fonetico Internazionale, ma le cifre in Italiano (per esempio "A10" lo leggeremo "Alfa Uno Zero"), mentre se abbiamo dubbi sulla lingua che parla la controparte, per esempio durante comunicazioni radio a lunga distanza (durante comunicazioni internazionali), si tenderà ad utilizzare la lingua inglese, perché - bene o male - la parlano tutti quanti.
Quindi, al di là delle lettere dell'alfabeto che quelle sono e quelle rimangono, le cifre saranno lette in lingua inglese.
Queste sono le cifre nell'Alfabeto Fonetico Internazionale in lingua inglese. Ora, le prime due cose che noterete sicuramente sono "Zero", che viene detto per esteso "ziro": si tende a non pronunciare "oh" perché così si da proprio l'idea che è la cifra zero, e non eventualmente la "lettera o"...
... e noterete tutti quanti il nove, e noterete quella "r". E prima che tutti quanti mi commentiate qui sotto "Ma Grizzly: nove in inglese si dice nine!": sì. E nell'Alfabeto Fonetico Internazionale si ha l'abitudine a dire "Niner" [nainer] e in alcune versioni dell'Alfabeto Fonetico Internazionale il cinque viene pronunciato "fiver": questo non ha molto senso, e adesso vi spiego perché. Si pronuncia - invece - il cinque "five" ma il nove "niner" per un motivo abbastanza semplice: come dicevo parliamo di comunicazioni radio, quindi comunicazioni che non necessariamente avvengono con una perfetta intellegibilità. Non è detto che la controparte con cui state parlando possa sentire perfettamente il vostro messaggio: ci possono essere disturbi di ogni genere, ci possono essere disturbi elettrici, ci possono essere disturbi dati dalla distanza... e in mezzo a tutti questi disturbi riuscire a capire bene se una cifra che è stata pronunciata era "five" [faiv] o "nine" [nain]... ascoltando la mia voce così: "Five Nine Zero" [faiv nain ziro], ok, si sente, cinque nove zero.
Ma se ci sono disturbi, se sotto c'è un sacco di rumore, se quello che si sente è: "[crrrr]AIV[shhhh]AI[crrr]ERO"?

Ecco: cos'era? Cinque Cinque Zero? Nove Nove Zero? Cinque Nove Zero? Nove Cinque Zero? Ecco che c'è confusione. E allora - per evitare la confusione - il nove viene "allungato": nainer ha una pronuncia differente da faiv.
Anche se c'è rumore di fondo "[chrr]AIV[shh]" è un cinque, "[chrr]AI[h]ER[shhh]" è un nove: si capisce in qualche modo. Poi ci vuole anche tanto orecchio, questo si fa con il tempo, con la pratica.
Ma al di là di questo, la situazione principale è questa. Per questo motivo si usa questo discorso di avere il nove pronunciato in maniera "differente" dal "nove in inglese" e per questo motivo lo zero viene pronunciato "in esteso" (anche se - generalmente - nell'ambito colloquiale si può utilizzare la "lettera o" per indicare lo zero).
L'Alfabeto Fonetico Internazionale è utilizzato molto nelle comunicazioni radio un po' in tutto il mondo: sicuramente guardando qualche film, guardando qualcuno che parla alla radio, o sentendo parlare dei militari avrete sentito nominare queste lettere meccanicamente.
Ora, nelle comunicazioni radio si tende a essere particolarmente stringati, quindi quando si pronuncia qualcosa utilizzando l'Alfabeto Fonetico Internazionale non si pronuncerà ogni lettera come facciamo "all'italiana", per esempio "D come Domodossola, T come Torino" etc: quando andiamo a "sviluppare" una parola nell'Alfabeto Fonetico Internazionale, pronunceremo - semplicemente -  i "nomi" delle lettere (o le cifre) in sequenza una dietro l'altra: ecco perché quando io dico «Sono Grizzly», non dirò «G come Golf, R come Romeo...», dirò semplicemente: «Golf Romeo India Zulu Zulu Lima Yankee»: Grizzly. Veloce ed efficace).

Bene ragazzi: questo era l'Alfabeto Fonetico Internazionale, voi lo conocevate? Avete mai avuto - non so - radioamatori in famiglia e quindi avevate più o meno un'idea di che cos'è l'Alfabeto Fonetico Internazionale?
L'avete mai sentito? Magari lo conoscevate già, lo sapevate già a memoria? O magari vi ho insegnato qualcosa che potrebbe essere utile in futuro, quando si hanno contatti - magari - con l'estero, per poter spiegare alcune cose come scriverle lettera-per-lettera.
Non lo so: parliamone come sempre nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag Delta Delta Victor Oscar Tango Romeo: #DdVotr
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Io sono Grizzly, ho concluso, per cui come sempre: grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

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